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La tua azienda blockchain stenta a raggiungere il pubblico? Ecco una lista consigli che possono aiutarti nel migliorare la tua strategia di marketing.

Nonostante il ruolo del marketing sia diventato estremamente importante, soprattutto negli ultimi tempi di #BUIDL, ancora pochi marketing manager blockchain sono riusciti a raggiungere un ampio pubblico. Se è vero in parte che la scarsa maturità dei progetti blockchain, la notevole presenza di scam, la pubblicità negativa da parte dei media e le promesse eccessive fatte durante le ICO, hanno generato una diffusa diffidenza verso il mondo blockchain, è anche vero che un’azienda che usa le metodologie di marketing corrette può farsi valere e notare.

Oggi può forse far sorridere, ma non bisogna dimenticare che tutta questa diffidenza verso il nuovo mondo è sempre esistita, basti pensare agli albori del personal computer, dove colossi come IBM si prendevano gioco di piccole startup come Apple e, di sicuro, l’immagine hippie di Steve Jobs e dei suoi colleghi non aiutava l’industria a decollare. Youtube è infatti pieno di vecchi servizi della CNN dove venivano presentati questi strani nuovi “personal computer” e quei pochi pazzi che gli acquistavano (oggi, al contrario, si considera pazzo chi non possiede un PC).

In questo articolo quindi, vorrei darti 3 consigli per superare la diffidenza, distinguerti dai venditori di fumo e raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile, rendendo la tua strategia di marketing blockchain un successo.

Sovraccarico di informazioni: poco, a volte, è meglio.

Credo sia utile ricordare uno dei precedenti slogan di Apple: “it just works” (semplicemente funziona) per esprimere un concetto molto importante in ambito blockchain, ma in generale per il marketing: i tecnicismi intimidiscono le persone.

È facile, soprattutto quando si lavora a una nuova tecnologia, farsi prendere la mano e descriverne in maniera accurata tutti i passaggi e caratteristiche tecniche, anche perché i tuoi primi clienti fanno parte di quelli che vengono chiamati “innovators” o “early adopters”, persone con competenze tecniche tali da comprendere appieno il potenziale della tua tecnologia ed essere tra i primi fan.

Tuttavia man mano che il tuo pubblico si espande e inizi a raggiungere l’adozione di massa tutti questi tecnicismi (o meglio “crypticismi”), essendo difficili da comprendere, non soltanto non aggiungono valore, ma anzi fanno diventare il tuo messaggio ostico e oscuro, distogliendo le persone dall’interesse iniziale che potevano provare verso la tua azienda. Senza contare che anche i più esperti stanno ormai diventando insensibili a tutte quelle keyword ormai ripetute ovunque.

Ritornando all’esempio del PC, poche persone sanno programmare, eppure tutti sanno usare il computer, perché qualcuno (Xerox in origine, poi Apple) ha inventato un mouse e un’interfaccia grafica fatta di cartelle e files, click e doppio click, rendendo più facile e naturale l’utilizzo di un PC. Questo vale in qualsiasi industria: non occorre sapere come funziona un motore a V di 90° o un cambio a doppia frizione per saper guidare un’auto, né essere esperti di fisica elettromagnetica per usare un forno a microonde.

Tutti noi amiamo la semplicità, pertanto una comunicazione di marketing sarà tanto efficace quanto semplice, riuscendo a esprimere concetti immediati e intuitivi. 

Al lupo! Al lupo! o evitare di strafare

Un buon marketing manager sa che la strategia migliore per pubblicizzare la propria azienda non è quella di gridare ai quattro venti le prestazioni mirabolanti del proprio prodotto, a meno che non si tratti di un marketing manager di un circo. Perciò evita quanto più puoi una strategia alla “Roberto da Crema”, famoso venditore TV italiano.

Ciò che spesso accade in un mercato in cui tutti urlano è che il mercato perde valore e fiducia, ogni messaggio ne risulta svilito e anche le aziende migliori devono superare uno scoglio reputazionale. Come insegna la famosa favola di Esopo, evita di darti al sensazionalismo, non è una strategia di crescita, soprattutto in un mercato ancora in costruzione.

 

storytelling

 

Ogni tecnologia ha i suoi punti di forza e di debolezza e chiunque abbia intenzioni serie in questo mercato sa benissimo cosa può o non può fare la blockchain. Cerca perciò di vendere il tuo prodotto non tramite sales pitch avveniristici, ma tramite una strategia atta a creare fiducia e curiosità: in questo l’inbound marketing ti può aiutare.

Comunica il tuo valore

A giudicare dall’enorme numero di ICO, il lavoro di PR e marketing manager blockchain sta diventando sempre più difficile. Questo perchè, come già detto, ci troviamo davanti a una nuova tecnologia che ha dei nuovi termini e paradigmi difficilmente comprensibili da chi non è del settore. Inoltre occorre distinguersi in un mercato dove tutti sembrano parlare allo stesso modo.

Il segreto in questo caso sta nel ricordare il proprio valore intrinseco e comunicarlo nel migliore dei modi possibili: ogni azienda ha un team di ingegneri pronti a sfornare l’ultimo ritrovato tecnologico e un nuovo use-case per la blockchain. Il tuo ruolo deve essere quello di conoscere a fondo il valore della tua azienda e comunicarlo al mondo, nel modo più fresco e spontaneo possibile. Devi essere in grado di comprendere i concetti specifici dei tuoi “nerd” e tradurli in termini “popolari”, trasmettendo al mondo esterno il valore fondamentale del tuo progetto.

Essere in grado di creare uno storytelling attorno a tematiche tecnologico-scientifiche è sicuramente un’arte da saper padroneggiare e, come diceva Einstein: “Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza”.

Ricordati dunque quali sono i principi fondamentali sui quali si basa la tua azienda e ti sarà facile costruire una strategia di comunicazione creativa ed efficace.

 

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