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SEO Trends 2018: ecco i dati più interessanti per il marketing B2B & B2C in una speciale Infografica dedicata ai trend del posizionamento SEO di quest’anno

Eccoci giunti già al 2018 con tanta energia per fare faville con le tecnologie di marketing digitali! Ed ecco che anche la “formula della Coca-cola di Marketing Digitale” più famosa di tutte continua a rimanere il mistero più irrisolto del secolo: la SEO.

Se anche Google non si rivela, abbiamo deciso di raccogliere tutti i trend che abbiamo notato e che daranno forma a questo 2018 per gli esperti di ottimizzazione SEO e di Marketing B2B & B2C raccogliendo i migliori dati in un’altra imperdibile Infografica!

Ormai l’avrai già sentito ripetere mille volte: tra i fattori minimi su cui lavorare per il posizionamento su Google, non puoi più fare a meno di ottimizzare al meglio i meta tag (come titolo e meta-descrizioni delle pagine), sapere organizzare la struttura del sito perché i motori di ricerca sappiano leggerli, essere mobile friendly affinché Google ti dia priorità nelle ricerche da mobile, ottimizzare anche le immagini e i video.

E nel 2018?

Ecco tutti i nuovi trends della SEO da non perdere
in quest’Infografica + un riassunto dei dati alla fine dell’articolo!
Buona lettura!


Seo_trends_2018


Riassumendo i SEO Trends del 2018

1. Google si conferma il re dei motori di ricerca

Inutile ripeterlo: Google conta ancora come il search engine di punta, sia da desktop che da mobile, con oltre il 90% delle ricerche nel corso del 2017, sia a livello internazionale (worldwide, all device: 92% market share) che a livello del contesto italiano (94%), seguito da Bing e Yahoo (StatsCounter, 2018). 

Non dimenticare, tuttavia, di tenere sotto controllo anche gli altri motori di ricerca, soprattutto quelli legati al tuo mercato specifico, come Baidu e Bing, al secondo posto rispettivamente in Asia e Uk.

2. Ok Siri! Ok Alexa! Ok Google: Aumenta la ricerca vocale 

I dati sulla ricerca vocale continuano ad essere positivi e in crescitaComscore prevede che il 50% delle ricerche sarà composto da ricerche vocali entro il 2020. Ad oggi, secondo quanto riportato da Think with Google (2018) il 72% delle persone che possiede uno speaker ad attivazione vocale afferma di utilizzare spesso il proprio dispositivo come parte della routine quotidiana. In effetti, è imbattibile la comodità del mezzo: l’essere umano può pronunciare 150 parole al minuto ma scriverne soltanto 40 su tastiera (SEO for voice search, Katherine Watier, 2016).  

In un contesto del genere, l’ottimizzazione SEO del tuo sito non potrà prescindere dal considerare una semantica che riprende sempre di più il linguaggio parlato del tuo target di riferimento.

3. Questione di performance : UX (User Experience) e Backlinks incidono sull’ottimizzazione

Secondo quanto riportato dall’ultimo report di SEMrush, Ranking Factors (2017) i primi 6 fattori fondamentali che incidono sulle perfomance della SEO del tuo sito web sono legati alle performance e all’User Experience ma anche alla qualità dei link entranti che ne sostengono la struttura:

  1. Visite dirette al sito web
  2. Tempo speso sul sito
  3. Pagine per sessione
  4. Tasso di rimbalzo 
  5. Numero di domini che reindirizzano al sito web
  6. Numero di link che reindirizzano al sito web (o Backlink).

Big G continua a mantenersi dalla parte dell’utente per continuare ad offrirgli contenuti sempre di qualità: e come dargli torto?

Continua a leggere: L’importanza dei Link per la SEO su Google.

4. La sicurezza HTTPS prima di tutto 

Google, LinkedIn e altri colossi ritengono non a caso più sicuri i siti con https (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer, protocollo per la comunicazione sicura attraverso una rete di computer) rispetto a quelli con il semplice http, favorendoli conseguentemente nella posizione sulle pagine dei risultati (e nelle sponsorizzazioni, nel caso di LinkedIn).

Risulta, infatti, che il 65% dei domini che si posizionano per parole chiave con alti volumi di ricerca “sono” https (SEMrush, Ranking Factors, 2017).

Un fattore che non ci sorprende, dato che il tema della sicurezza dei dati online era già stata confermata dal legislatore europeo con le novità introdotte dal GDPR sulla privacy

 

5. Alla conquista della posizione 0. Quanto conta ottenere un “featured snippet” per la SEO

Quella che viene denominata dagli esperti come “posizione 0” o “featured snippet” non è altro che il risultato che appare riquadrato, in prima pagina, sotto gli annunci ma prima dei risultati organici e che Google utilizza per riassumere la risposta alla domanda di ricerca dell’utente – utilizzando chiaramente il risultato di miglior qualità, ma non necessariamente il primo!

Infatti, vi è un 99.58% di probabilità che Google inserisca nello snippet uno dei risultati presenti nella top10 della prima pagina (Fonte: Ahrefs, 2017).

Perché si tratta di un trend e un’opportunità per la SEO del tuo sito web?  Il 12.29% delle domande di ricerca possiedono un featured snippet nella pagina dei risultati, “rubando” i click dal risultato in prima posizione: infatti, se senza snippet ottiene normalmente il 26% dei click, quando è presente, lo snippet ne prende l’8% e il primo risultato scende ad un 19% (Ahrefs, 2017) . 

Tra i consigli degli esperti per ottenere il “premio snippet” vi è l’utilizzo delle FAQ per generare traffico rispetto a specifiche domande di ricerca.

 6. Non ci dimentichiamo delle ricerche locali 

Non è un segreto che un corretto posizionamento del proprio sito su Google Maps non soltanto aiuti a migliorarne il tuo posizionamento SEO ma anche e soprattutto a rispondere alla domanda crescente di ricerche locali su cui Google sta lavorando da tempo.
Se date un’occhiata all’interessantissima Infografica rilasciata da Think with Google sul tema nell’ahimè lontano 2014/15, noterete come negli USA nel 2015 le ricerche “Near me” (Vicino a me) siano aumentate più del 130% rispetto all’anno precedente. Un trend inarrestabile che continua ancora oggi, se solo pensi a quante volte hai fatto una ricerca su Google dando per scontato che Google capisse che non stavi cercando il Ristorante Mirador in Colombia ma di Roma.

Particolarmente interessanti risultano i seguenti dati:

  • Il 72% di quei consumatori che hanno svolto una ricerca considerando la posizione, ha visitato poi il negozio individuato entro le 5 miglia (WordStream, 2016, riportato da HubSpot)
  • Il 28% delle ricerche per qualcosa geograficamente vicino è risultato in un acquisto (Google, 2016, riportato da HubSpot
  • Quasi due terzi degli utilizzatori di smartphones ha più probabilità di effettuare acquisti da aziende i cui siti web ottimizzati per i dispositivi mobili o app personalizzano le informazioni in base alla geolocalizzazione (Think With Google, 2016)

Spero che quest’articolo ti sia stato utile!

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