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Anche un sito nuovo o poco visibile può accrescere il numero di visite e il grado di popolarità adottando una strategia ben strutturata

Sono tante le aziende che attualmente investono tempo e denaro nella creazione di un sito web con la convinzione che questo possa essere sufficiente a garantire il successo del proprio brand. Tuttavia realizzare o semplicemente rinnovare un portale non equivale ad assicurarsi un certo interesse in termini di pubblico e traffico. È qui che entra in gioco la necessità di attuare delle strategie in ottica SEO poiché i motori di ricerca, Google su tutti, forniscono i risultati tenendo conto di un ordine gerarchico per nulla casuale. 

 

Il segreto risiede nel saper interpretare gli aspetti prioritari in base ai quali uno spider potente come Google prende in esame un determinato sito. In effetti esso è in grado di passare al vaglio un sacco di elementi che, sebbene possano sembrare secondari, non lo sono affatto; tra questi vi sono i titoli delle pagine, i tag negli header, i meta dati e qualsiasi frammento di codice che può servire alla comprensione dei contenuti e del loro senso ultimo.

 

Google non fa altro che ordinare i risultati della SERP favorendo tutti quelli che considera coerenti con il tipo di ricerca quindi pertinenti al search intent dell’utente. Nel privilegiare i contenuti di qualità, uno dei fattori più rilevanti durante il processo di analisi e valutazione è senza dubbio il numero di citazioni o backlink che un sito riceve da quelle che sono definite come “fonti autorevoli”.

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In che modo un sito nuovo o poco visibile può accrescere il numero di visite e il grado di popolarità? Vista l’importanza che Google riserva a link e contenuti, la soluzione ottimale risiede nell’adottare una strategia attenta e ben strutturata.

 

Fondamentali per Google e non solo: i link di qualità

 

I link sono cruciali per i motori di ricerca perché consentono di evidenziare le relazioni che intercorrono tra i siti web e rappresentano un utile strumento per promuovere le nuove pagine collegate da argomenti simili o correlati.

 

Proviamo ad immaginare che la pagina di un sito web sia citata con un link da articoli presenti su testate online nazionali, dotate quindi di ottima reputazione. In questo caso Google è portato a pensare che si tratti di una pagina molto affidabile perché una sorgente d’informazione così importante non fa altro che migliorare la valutazione complessiva.

 

Esso ragiona inoltre in termini di autorevolezza perché prende in esame persino l’attinenza dei contenuti e le aree semantiche di appartenenza. Per esempio, se la homepage riceve un link da un sito che si occupa di auto e moto, Google sarà portato a pensare che i contenuti in questione siano rilevanti per il settore dei motori. Proprio in virtù di tale meccanismo la link building, l’insieme di strategie con l’obiettivo di ottenere link in entrata coerenti e qualificati, costituisce una parte fondamentale nell’acquisizione di notorietà.

 

Le “reazioni” di Google alle diverse categorie di link.

 

Alle numerose tipologie di link presenti fanno seguito tutta una serie di interventi da parte del motore di ricerca per eccellenza. Tra questi vi sono:

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  • link diretti che aiutano il PageRank e il Link Juice – qualità di link presenti all’interno di un sito – e risultano utili nel determinare il posizionamento su Google;
  • link nofollow in grado di comunicare al motore di ricerca la pagina consigliata senza trasferirigli Link Juice e PageRank. Ritenuti onesti e abbastanza naturali, hanno un grande appeal su Google;
  • link con redirect che Google non disdegna poiché lo considera un modo leale di vendere link con fini pubblicitari;
  • link reciproci che consistono nell’offerta di link in cambio di un link. Tale operazione non ha alcun tipo di effetto su Google che, nonostante reputi lo scambio poco corretto, non penalizza in alcun modo;
  • link nella sidebar, il modo più semplice per far capire a Google che si è concretizzata la vendita di un link;
  • link sitewide, totalmente inutili perché integrati nella struttura di un sito web e presenti in ogni sua pagina;
  • link nel testo di un articolo. Si tratta dei migliori in assoluto perché trasferiscono non solo il Link Juice ma rilevanti indicazioni sul tema. Essi infatti permettono a Google di accertarsi del contenuto sia del sito che offre il link, sia di quello che lo riceve.

 

Infine, per valutare l’autorevolezza che Google attribuisce alla fonte di un link, è possibile fare riferimento ad alcune metriche fondamentali come Trust Flow e Citation Flow – presenti sul tool Majestic – che sono state sviluppate per esaminare rispettivamente la quantità e la qualità del sito preso in analisi.  E’ bene evitare di chiedere un link ad un sito il cui rapporto tra i due sia troppo sbilanciato verso il secondo poiché ciò evidenzierebbe una grande quantità di link in entrata dal valore scarso, elemento che non migliorerebbe la reputazione del portale, anzi. Per quanto riguarda i link in uscita è assolutamente necessario prestare attenzione a chi linkare. Sembra paradossale ma la via più giusta da percorrere è quella della selezione. Google premia solo chi merita!

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