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Ti stai chiedendo se valga davvero la pena investire in advertising? La risposta è sì e qui ti spiego perché.

Ma investire su Facebook conviene davvero? Questa è una delle domande che spesso mi sono sentita porre dai clienti. Spesso infatti ci si imbatte che il social network più popolato del mondo sia utile solo per ottenere like e nutrire l’ego di proprietari, o responsabili marketing, ma non è vero. La realtà dei fatti è che Facebook mette a disposizione degli advertiser una serie di strumenti utili a raggiungere i vari goal prefissati. Oggi ti racconterò un po’ i risultati che puoi ottenere, mostrandoti una serie di casi studio che ti aiuteranno a capire il tutto.

Solo in Italia, nel primo trimestre del 2020, gli iscritti a Facebook erano 1734 miliardi. Un numero in costante crescita praticamente dall’esordio del social network nel bel paese, quando la piattaforma era ancora lontana da diventare sede di scambi di informazioni, un marketplace o un luogo in cui fare pubblicità.

Oggi, stando a WebFx, gli advertiser attivi sul social di Zuckerberg sono circa 7 milioni che, si stima, investano mediamente dai 200 agli 800 dollari al mese. È inutile negarlo: si tratta di una piazza frequentatissima nella quale emergere e posizionarsi è davvero difficile.

Ma allora ha senso farlo? Sì. Devi però pensare di farlo con cognizione di causa e quindi:

  1. Porti degli obiettivi ragionevoli e raggiungibili (qui ti diciamo come);
  2. Analizzare la concorrenza;
  3. Creare una strategia di contenuto;
  4. Tenere traccia delle KPI;
  5. Avere tanta pazienza

Per farla breve posso dirti che nel marketing niente succede per caso e niente succede subito. I social non sono la panacea di tutti i mali e, soprattutto, non sfuggono a questa logica.

Nel tempo, però, sono diverse le realtà imprenditoriali che sono riuscite a raggiungere risultati ragguardevoli approfittando delle potenzialità di Facebook per i diversi obiettivi. Oggi ho scelto di raccontarti proprio tre di queste esperienze, spiegandoti cosa hanno fatto tre brand italiani su Facebook:

Vediamo nel dettaglio questi tre case-study.

Il 95% del fatturato proviene da Facebook. La storia di Miscusi

 

miscusi

 

Miscusi opera nella ristorazione già da qualche anno. L’azienda voleva creare una community online che si affezionasse al brand e quale miglior mezzo se non Facebook? Nessuno. A confermarlo a Facebook stesso è stato il co-funder della società descrivendo il social ideato da Zuckerberg come “la soluzione più efficace per portare i clienti nel ristorante”. Paragonato a qualsiasi altro strumento, infatti, secondo Alberto Cartasegna, è un investimento irrisorio.

Seguendo questa intuizione, quindi Miscusi ha approfittato di alcune funzioni come:

  1. Il carosello;
  2. Le istant-experience;
  3. Il profilo Instagram;
  4. Le inserzioni con foto su Instagram;
  5. Le Inserzioni nelle storie;
  6. Il pubblico personalizzato.

A tutto ciò, ovviamente si è aggiunto uno sforzo creativo che ha previsto l’ideazione di contenuti in grado di comunicare il gusto e i sapori che Miscusi offre ai suoi clienti.

Così facendo quindi l’azienda ha deciso di investire tutto il budget destinato al marketing per 18 mesi continuativi. Il risultato? Una riduzione del CPM del 33%, l’incremento dei pasti venduti mensilmente. Insomma: oggi il fatturato di Miscusi proviene al 95% dalle attività condotte su Facebook e Instagram

Sensazionale, no?

Raddoppiare gli incassi dell’e-commerce grazie ai social media. L’Antico Frantoio Muraglia ce l’ha fatta

 

frantoio_muraglia

 

Può un antico frantoio riuscire a scalare le vendite online grazie a un sapiente uso dei social network? Sì. Parola di Savino Muraglia che ha scommesso sulla rete e ha scelto di fare brand awareness sui social. Il risultato è stato un incremento del fatturato che ha raddoppiato le cifre degli introiti ottenuti attraverso gli store online.

Il frantoio Muraglia, pur essendo già pluripremiato, aveva una necessità: raggiungere la giusta nicchia di mercato, quella che voleva un prodotto artigianale e che cercava un olio dai sapori e dai profumi autentici. 

È stato così che i Muraglia hanno capito di poter fare affidamento a Facebook utilizzando alcune delle funzioni che il social network di Palo Alto ha messo a disposizione degli advertiser: 

  1. Il carosello;
  2. Le istant-experience;
  3. Il profilo Instagram;
  4. Le inserzioni con foto su Instagram;
  5. Le Inserzioni nelle storie;
  6. Il pubblico personalizzato;
  7. Messenger.

Grazie al sapiente uso di tutti questi contenuti, il brand è riuscito a raggiungere la viralità ottenendo una copertura tale da trasformarsi in una serie di occasioni di business che hanno migliorato il bilancio aziendale.

Colori accesi e vivi, immagini pulite e copy ben pensati hanno permesso all’azienda pugliese di triplicare le vendite già nel primo mese della campagna, di dimezzare il costo di acquisizione dei nuovi clienti, ottenere un incremento del 25% di lead-generation per il B2B e ultimo l’aumento del fatturato derivante dai social del 200%

Se te lo stai chiedendo però, no, i risultati su Facebook non così vistosi solo per le piccole e medie imprese, non riguardano solo chi opera nel mercato del food&beverage. Al contrario!

Conversioni infinite. Immobiliare.it ha venduto di più grazie ai social

 

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Se il mercato del real-estate è in crisi, l’ultima cosa da fare è quella di farsi spaventare. Immobiliare.it ha creduto in questo mantra e ha fatto una scelta molto molto interessante: investire per una campagna a breve termine ricca di contenuti e con un budget corposo.

Immobiliare.it è un market-place che vanta la collaborazione di oltre 17 mila agenzie su tutto il territorio italiano per un totale di 1,2 milioni di annunci. Se però questi annunci non hanno acquirenti, è inutile specificarlo, servono a poco.

Immobiliare.it ha perciò compreso la potenzialità di Facebook che ci vede online per diverse ore al giorno e ha deciso di approfittare del suo potenziale anche per attività di retartgeting che, come ha spiegato il responsabile marketing del sito di comparazioni, Alessio Cantoro, ha prestazioni nettamente superiori a quelle offerte dalle altre reti.

Il team di Cantoro ha quindi creato contenuti per diverse sezioni del social network sfruttando:

  1. Le inserzioni dinamiche;
  2. Posizionamenti automatici;
  3. Il profilo Instagram del marketplace; 
  4. L’audience Network;
  5. Messenger;
  6. Pubblico personalizzato.

Intercettare il pubblico giusto quindi è stato cruciale per Immobiliare.it che nel tempo ha cominciato a scalare l’algoritmo e andare ben oltre gli smart-goal prefissati.

A conclusione della campagna massiva, infatti, la società ha riportato di aver ottenuto il 16% in più di conversioni incrementali, un aumento delle conversioni dal pubblico chiave di destinazione (si parla del 60%) oltre a un’ottima percentuale di conversioni dal pubblico più marginale per così dire (utenti tra i 22 e i 54 anni), pari all’87%.

La soddisfazione da Immobiliare.it era palpabile tant’è che allo stesso Facebook, la società ha parlato di una valanga di conversioni. Ciò che però posso dirti è che, se ti poni degli obiettivi ragionevoli e ben pensati, tutte le aziende possono ottenere successo grazie a Facebook e ai suoi strumenti. Tutto sta nel fare un bel piano, come ti dicevo prima. In agenzia seguiamo quotidianamente studi professionali, attività commerciali locali, online e grandi aziende. Un passo alla volta puoi costruire anche tu il tuo successo.

 

Lasciati aiutare.
Con una chiacchierata senza impegno vedremo cosa possono fare realmente i social network per te.

 

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