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HubSpot + Inbound Marketing: la combo perfetta per le realtà blockchain.

Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare di blockchain. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda gli investimenti dei privati e le transazioni online.

Insomma, una nuova tecnologia basata sulla sicurezza e la trasparenza senza farsi mancare qualche titubanza da una buona fetta degli utenti online.

E sarò sincera, anch’io facevo parte di questo gruppo. Nonostante ciò, è da un po’ di tempo che qui da YourTarget se ne parla. Con i colleghi, infatti abbiamo avuto modo di analizzare l’attuale scenario e porci la domanda tipica di ogni marketer: “Ok, è tutto molto bello e interessante, ma con la nascita di tante startup che si occupano di blockchain e criptovalute come fa l’utente a scegliere tra così tanta abbondanza, e come fanno soprattutto queste nuove realtà per distinguersi? C’è un approccio che potrebbero adottare per farlo?”

Sì, lo so, non è solo una domanda ma ben tre.

Ecco perché ancora una volta prenderemo spunto da una chiacchierata illuminante tra Giovanni Giaccio, Content Manager di YourTarget e Daniele delle Donne, Partner Manager di HubSpot.

 

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Blockchain: lo scenario

La premessa che ha fatto Daniele non potrebbe essere più chiara. Qualche anno fa c’è stato letteralmente il boom delle blockchain technology e dell’acquisto di token di qualsiasi genere. Insomma, qualsiasi utente poteva farlo, sperando che quello in cui investiva potesse essere “the next big thing”. La situazione oggi però è diversa.

Proprio questo hype iniziale oggi scoraggia gli interessati a investire i propri capitali (anche se minimi) se prima non ne sanno di più sull’azienda e sui token, i servizi o il ritorno di investimento. Insomma, ancora una volta l’utente vuole essere informato prima di prendere una decisione.

Le aziende che si occupano di blockchain si sono adeguate a questo cambiamento? Alcune sì, ma la maggioranza punta ancora a voler trasformare gli utenti in investitori senza avere un’adeguata struttura di marketing automation e una content strategy alle spalle.

 

L’approccio Inbound fa parte della natura blockchain…

Proprio così. Come ci ha spiegato Daniele le realtà che mettono dei token sul mercato puntano tutto sui white paper: documenti che danno le informazioni necessarie sull’azienda e i suoi prodotti affinché il potenziale cliente possa procedere con l’acquisto o meno.

Quindi, il white paper segue il semplice approccio: ecco qual è il problema – ecco la mia soluzione.

Questo tipo di approccio è molto simile a quello dell’Inbound che, attraverso dei contenuti informativi e rilevanti per una potenziale buyer persona, cerca di offrire delle soluzioni obiettive.

 

… Ma quello che manca è la struttura Inbound

L’approccio Inbound, quindi, è proprio innato in una qualsiasi realtà che si occupa di blockchain, peccato che nella maggior parte dei casi non esiste la struttura Inbound.

 

workflow

 

Per dirla in parole povere, questi business contano di fare il passaggio:

Utente ignaro → Cliente senza dover elaborare una valida content strategy e di nurturing. La conseguenza? Un conversion rate tutt’altro che soddisfacente per il semplice fatto che manca un customer’s journey che dia la possibilità all’utente di essere letteralmente intrigato e “nutrito” da una determinata azienda e da quello che offre.

 

HubSpot e Inbound Marketing: come possono essere applicati alle realtà blockchain

Per capire meglio questo concetto prendiamo spunto dalle considerazioni di Giovanni e Daniele:

  • La spanna di attenzione dell’utente medio è molto bassa. Questo concetto è riconducibile anche alle realtà blockchain. Portare subito all’acquisto o all’investimento un utente che non ci conosce è molto difficile.
  • Ecco perché una content strategy e tool di marketing automation, come HubSpot arrivano in nostro soccorso: per aiutarci a creare re-engagment e rispettare il customer’s journey;
  • L’utente medio è molto attento alle informazioni che consuma online e predilige quelle personalizzate. Anche in questo caso offrire dei contenuti ad hoc agli utenti, a seconda di dove si trovano nel customer’s journey è utile per aiutarli a proseguire verso l’acquisto in maniera naturale;
  • Bisogna strutturare un customer’s journey adeguato, per aumentare il conversion rate degli acquisti. Infatti, il processo di nurturing, ossia quella fase intermedia quando il lead non è ancora pronto a fare un acquisto è quella più delicata. Attraverso un customer’s journey strutturato e automatizzato il lead è più propenso a diventare un cliente/investitore.

Un esempio pratico di HubSpot e blockchain

Treecoin è una realtà che si appoggia al software di HubSpot e che, attraverso la tecnologia blockchain, permette agli utenti di investire in dei token, che in questo caso sono degli alberi di eucalipto.

Già dalla prima occhiata al sito vediamo che questo è strutturato in maniera diversa rispetto ad altri. Infatti, la prima cosa che salta all’occhio è un video esplicativo che spiega la mission e i valori dell’azienda e anche le sezioni successive sono dedicate a questi argomenti.

Tutto il funzionamento degli investimenti e del valore delle TreeCoin, in questo caso, viene spiegato successivamente.

Ma la parte più interessante è sicuramente il blog. In questa sezione troviamo un esaustivo storytelling che tratta alcuni temi fondamentali per l’azienda, come la deforestazione in Paraguay, perché hanno scelto proprio gli alberi di eucalipto e così via.

Insomma, il blog è dedicato interamente a spiegare i valori aziendali e in questo modo fa capire all’utente l’impatto che avrebbe il suo investimento.

Nemmeno la blockchain riuscirà a sfuggire al potere dei contenuti. Alla fin dei conti tutte queste realtà prevedono degli investimenti in dei token che potrebbero prendere le forme più disparate che a loro volta sono legati ad altre industrie che devono essere spiegate e raccontate.

Non da meno deve essere raccontata e spiegata anche la tecnologia blockchain in sé, che per quanto innovativa e ancora nell’occhio del ciclone è ancora sconosciuta per molti e contornata da qualche titubanza.

L’inbound è l’estensione naturale della tecnologia blockchain e delle criptovalute per quelle stesse ragioni che già conosciamo: per informare, coinvolgere, raccontare, e soprattutto, per essere d’aiuto ai potenziali clienti.

 

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