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La prima cosa da sapere? Il marketing non si divide più in tradizionale e digitale. Oggi l’esperienza deve essere la stessa, ovunque. Vediamo insieme come!

Il marketing tradizionale non è morto. Va solo ripensato! Ci tengo a dirlo una volta per tutte perché troppo spesso i marketer, di una fazione o dell’altra, sembrano proporre la propria soluzione come l’unica verità assoluta. Niente di più sbagliato! Oggi il marketing è uno e uno solo, coinvolge però due sfere: quella online e quella offline, per così dire. Con le nostre dritte perciò sarai in grado di ripensare il tuo modo proporre il tuo marchio facendole dialogare. È questa l’unica strada!

Sono passati appena pochi giorni da quando l’ultimo report di We Are Social e Hootsuite è tornato a rinfrescarci la memoria, aggiornandoci sullo stato dell’arte. Anche quest’anno i numeri, in crescita se paragonati alle cifre del 2019, ci dimostrano quanto sia importante la rete per gli utenti.

Stando allo studio, trascorriamo circa 6 ore al giorno online, tra navigazione di siti web e accesso ai social network. Un dato, questo, da tenere a mente quando lavori alla digital strategy della tua azienda, ma siamo sicuri che nel 2020 l’unico marketing che valga la pena di fare sia quello digitale?

Nient’affatto. I dati ci confermano un trend che i marketer più avveduti avevano già previsto: la divisione tra online e offline (per dirla con un gergo di inizio anni 2000) si è fatta sempre più liquida. Oggi sono i brand che hanno saputo creare un’esperienza tout-court ad avere la meglio sul mercato.

Una ricerca di Google, condotta sul mercato americano, dimostra infatti che il 98% della popolazione statunitense passa da un device all’altro. Loyalty360, associazione di professionisti votata al benessere del consumatore, ha quindi condotto un’analisi sui business che hanno adottato una strategia omni-channel. Il risultato? Anno dopo anno queste aziende hanno registrato una retention della clientela pari al 91%. E che dire del servizio clienti? Zendesk ha constatato che più del 35% dei clienti si aspetta di poter contattare lo stesso agente di customer service attraverso più canali.

Dunque: cosa dimostrano tutti questi dati? Che non c’è più spazio per la lotta tra marketer della vecchia guardia e i digital marketing manager. Il marketing è uno solo. Il messaggio di marca deve passare da un media all’altro, adattandosi ovviamente al contesto e al linguaggio dello stesso canale.

Ora come non mai, è il momento giusto per farlo. Il CMO Club (associazione intercontinentale che riunisce i responsabili marketing) ha raccolto un dato tanto sconcertante: il 64% dei marketer non ha budget da investire per creare un’esperienza omnichannel. In altre parole: sei ancora in tempo per fare la differenza, anche con un investimento minimo.

Come creare un’esperienza omnichannel

Partendo dal presupposto che creare un’esperienza unica su ogni touchpoint è ormai necessario, cerchiamo di capire quali potrebbero essere i primi step per muoversi nella giusta direzione.

#0 Analizza il tuo mercato, conosci i tuoi clienti

Si. Qualsiasi siano i tuoi obiettivi di campagna, qualunque sia il mezzo, non dimenticare mai di fare una scelta strategica. E qual è l’unico modo per prendere una decisione meditata? Guardarsi intorno, conoscere il mercato e soprattutto i propri clienti. Le buyer persona sono necessarie. Senza di loro, tanto vale darsi ai tarocchi e provare a caso!

#1 Ripensa le brochure, i biglietti da visita, le fatture e le ricevute

Flyer, brochure, biglietti da visita, affissioni possono avere un ruolo nuovo nelle strategie delle aziende. Ovviamente se modernizzati e contestualizzati. A meno che tu non ti rivolga a un potenziale cliente più agée, pensare a un coupon staccabile è un qualcosa di estemporaneo. Oggi le soluzioni per raggiungere lo stesso scopo possono essere diverse. Un esempio? Un QR code che permetta all’utente di scaricare un codice sconto da presentare in cassa o da dichiarare al momento dell’acquisto.

Stessa sorte per i biglietti da visita. Potrebbero includere un QR code o uno smart url (di quelli facili da ricordare) che rimandi direttamente alla pagina della persona che rappresenta. Questo stratagemma, perciò potrebbe permettere ai buyer delle aziende di parlare con il loro sales di riferimento. Uno strumento simile però non esaurisce il suo potenziale solo nel B2B.

qrcode

Pensiamo alla vecchia vendita porta a porta. Ci sono imprese che, di fatto, continuano ancora a trarre beneficio dai venditori (mi vengono in mente le capsule del caffè, le aspirapolveri e così via). Immagina se il bigliettino lasciato da Marco, sales representative, rimandasse a una pagina di acquisti o di ordine per permettere a Marco di consegnare la merce e alla stessa società di fare un calcolo provvigionale preciso e accurato.

Infine, non dimentichiamo gli altri strumenti cartacei: le fatture o gli scontrini. Perfino loro possono diventare un mezzo per creare una connessione con i clienti. Potresti inserire un microcopy che invita il cliente a raggiungere una pagina di recensioni. È qui su questa landing che potresti offrire al tuo cliente un gancio per una riconversione (come un codice sconto, un omaggio sul prossimo acquisto), generando un contatto utile per fare attività di retargeting, oltre che una review utile per migliorare il tuo brand.

#2 Il messaggio? Deve essere condiviso, ma non identico

La tua mission, la tua vision devono essere ben chiare. È da qui che partirai per definire tutte le tue campagne. Saranno queste le alfa del tuo messaggio che dovrà essere coerente su ogni singolo dispositivo: sia esso un inserzione su un periodico che su un post Facebook.

Naturalmente, non puoi pensare di copincollare lo stesso copy ovunque, adattando solo il formato grafico. No. Dovrai ben guardarti bene da atteggiamenti simili. Dovrai invece studiare il tono di voce dei diversi media, dare uno sguardo ai microtrend e quindi ottimizzarlo perché sposi sia il tuo tone-of-voice di azienda che quello del canale da presidiare.

A tal proposito, se hai un team con figure di riferimento variegate, o se hai pensato di esternalizzare la gestione di uno di questi canali, assicurati che tra i singoli addetti ci sia una visione comune. La frammentazione è una delle cose più brutte da vedere.

 

omnichannel

 

#3 Rendi il tuo customer-service raggiungibile ovunque

Ricordi la statistica di Zendesk? Beh non puoi proprio ignorarla. I tuoi clienti hanno il diritto di chiedere aiuto sui social, tramite e-mail o attraverso una chat. Insomma: cerca di capire che canali frequenta la tua buyer persona e presidiali. Li renderai ancora più felici e soddisfatti di aver scelto te!

#4 Unifica il tuo modo di gestire i contatti: scegli un buon CRM

Tanto nel B2B quanto nel B2C la gestione del contatto è necessaria. Non puoi pensare di ricordare a memoria chi sia Tizio o perché Caio non sia un buon cliente. I CRM sono lo strumento più importante che ci sia nell’epoca del taylormade e dei messaggi personalizzati.

Scegli perciò il giusto programma, un software che sia in grado di aiutarti a unificare le informazioni, archiviando in modo intelligente sia i dettagli presi offline (pensiamo alle fiere B2B) che quelle raccolte online attraverso la lead-generation on-site e off-site.

#5 Non solo agenti di commercio, ma anche social seller

La cosa più difficile della digitalizzazione, non è rivoluzionare il modo in cui gestisci i tuoi asset, ma digitalizzare le risorse umane. Una delle sfide maggiori perciò può essere convertire al digitale i tuoi venditori.

Ebbene sì. Sembrerà insensato, ma, fidati, è necessario. Vendere oggi vuol dire tenere a mente quali siano gli strumenti più efficaci. È cruciale, soprattutto nel B2B, trasformarsi in social seller ovvero iniziare a considerare non solo la dialettica, ma approfittare di tutte le potenzialità che il web ci mette a disposizione per fare business in ottica che è sia data driven che mirata proprio alla consulenza, prima che alla firma dei contratti.

Lo so: può sembrare tutto così tanto impegnativo, anche in termini di budget. Non è così però. Quello che conta invece è impegnarsi, lasciarsi guidare anche da esperti esterni (se internamente non si hanno le competenze) e prepararsi a fare un percorso che step by step porterà la tua azienda a sconfiggere quel 64% di marketer arretrati.

 

Non lasciarti spaventare da questo cambiamento.  Parlane con noi e tutto ti sembrerà molto più chiaro!

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