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Curioso di sapere come la blockchain sta aiutando l’industria agroalimentare? Scoprilo con noi in questo studio sul caso Carrefour!

Alla Blockchain Europe Expo tenutasi ad Amsterdam, Emmanuel Delerm, Project Manager presso il colosso GDO francese Carrefour, ha parlato delle possibilità di aumentare la fiducia dei consumatori attraverso l’uso della blockchain nella tracciabilità degli alimenti.

Carrefour ha iniziato il suo progetto blockchain circa 2 anni fa, con un’iniziativa che ha dato i suoi frutti attraverso un’elaborata piattaforma di monitoraggio della provenienza, che ora monitora diversi prodotti come pollo, pomodori, latte, uova e formaggio.

“Il nostro programma blockchain mostra la fiducia che abbiamo costruito con agricoltori, intermediari e persone che lavorano nel settore dell’imballaggio. Quando acquisti un prodotto, trovi un codice QR sulla confezione e questo ti porta direttamente alla pagina web dove mostriamo il numero di lotto, il numero di ordine, la durata di conservazione e tanto altro”, ha affermato Delerm.

Vediamo quindi come funziona la blockchain Carrefour e quali sono stati i suoi risultati.

Come Carrefour ha implementato e usato la tecnologia blockchain?

Carrefour è partita dall’industria avicola – in particolare, con il pollo ruspante dell’Alvernia. La società ha collegato tutte le controparti interessate nella filiera produttiva dei polli, tra cui la fattoria, il sindacato degli allevatori, la fabbrica di mangimi, i veterinari, i macelli e i centri di trasformazione e confezionamento attraverso la sua piattaforma blockchain, per la trasmissione continua di informazioni.

La filiera risultante ha fornito ai consumatori una chiara comprensione di ciò che accadeva nell’allevamento del pollame – dalla schiusa dell’uovo, al luogo in cui è stato allevato il pollo, dal mangime con cui è stato nutrito,  alla sua età al momento della macellazione.

Questi dati, ha osservato Delerm, sono molto specifici per i singoli polli, con dettagli esatti che emergono da ogni confezione che un consumatore raccoglie in un punto vendita Carrefour.

“La trasparenza crea fiducia. Quando hai una comunità di persone che stanno lavorando per creare il prodotto migliore e hai i consumatori che desiderano interagire con quelle persone, la blockchain può essere di aiuto “, ha affermato Delerm.

Come funziona praticamente la blockchain Carrefour?

Tutto ha inizio nell’allevamento della fattoria d’Alvernia, prima Filiera Qualità a beneficiare di questa innovazione tecnologica.

Si parte dall’incubazione. Ogni nuovo pulcino nato, viene inserito su blockchain registrando in quale incubatoio si trova, la data di nascita e in quale data è stato portato all’allevatore. L’inserimento di questi dati è a capo di quattro diversi soggetti, per garantire la massima trasparenza.

L’allevatore quindi, dopo aver specificato il proprio nome ed indirizzo, convalida la data in cui i pulcini sono arrivati da lui e la data in cui sono stati inviati al macello.

 

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Successivamente il veterinario autorizzato dal consorzio, certifica che i pulcini si trovano in ottime condizioni di salute e che non sono stati prescritti antibiotici di alcun genere. Allo stesso modo, la fabbrica di mangimi fornisce il dettaglio della composizione delle partite consegnate all’allevatore e l’assenza di OGM.

Quindi, la società Ceripaq certifica l’autenticità del marchio di qualità Label Rouge.

Il macello, che si occupa anche del confezionamento, indica l’identità, il numero di lotto, il giorno di partenza verso il deposito carrefour e data di scadenza del pollo. Ognuno di questi dati viene registrato su blockchain.

Nella fase finale di distribuzione, il deposito Carrefour registra la data di arrivo delle partite e quella di consegna presso i punti vendita.

In questo modo ogni consumatore, tramite il codice presente sulla confezione può verificare ogni data e informazione, dall’incubazione fino alla distribuzione del pollo presso il supermercato.

Risultati e sviluppi futuri

Delerm ha spiegato come la blockchain può essenzialmente aiutare a “ampliare le informazioni della confezione” e che Carrefour ha sfruttato questa tecnologia per fornire molte più informazioni su un prodotto di quanto si possa inserire sulla confezione stessa.

Dato il successo dell’iniziativa,Carrefour ha deciso di collaborare con IBM Food Trust e la multinazionale svizzera di prodotti alimentari e bevande Nestlé, per esplorare il potenziale dello scambio di dati reciprocamente affidabili e come ciò possa aiutare entrambe le aziende a migliorare la fiducia dei consumatori nei loro prodotti.

Fornire ulteriori informazioni sui prodotti alimentari è fondamentale perché i consumatori sono sempre più preoccupati di ciò che acquistano.

I dati di Carrefour mostrano che circa il 40 percento dei suoi clienti utilizza i propri smartphone mentre si spostano attraverso i corridoi del negozio e che le informazioni incorporate nei codici QR potrebbero essere vitali per l’acquisto di un prodotto, incidendo così sui dati complessivi delle vendite.

La popolarità incredibile delle app per smartphone che classificano i prodotti sulle recensioni dei clienti, sta anche causando un cambiamento nel comportamento di acquisto dei consumatori. Tali app hanno milioni di download in tutto il mondo, dimostrando come i clienti siano sempre più attenti a ciò che consumano, soprattutto in un ambito importante come l’alimentare.

Se il tracciamento della provenienza basato su blockchain viene reso mainstream, può effettivamente aiutare le aziende a creare linee di prodotti separate basate su descrizioni di prodotti specifici – come il luogo di origine, alimentazione, qualità, durata e persino la lunghezza della sua filiera.

Ad esempio, linee di prodotti come il vino possono essere etichettate in base alle singole aziende agricole anziché dalle regioni, offrendo ai consumatori l’opportunità di sviluppare una certa fedeltà al marchio, e offrire ai proprietari di vigneti la possibilità di prendersi il merito per il loro lavoro sul campo.

Non ci resta che aspettare cosa, il futuro di questa incredibile tecnologia, ci riservi. Senza dimenticare che i primi risultati non si sono fatti attendere per Carrefour.

 

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