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Hai sentito parlare dell’inbound marketing ma ti chiedi se valga la pena investire in una forma di marketing a lungo termine? Qui trovi le risposte per te!

Prima di essere una marketer io stessa sono un’imprenditrice. Ecco perché non fatico a capirti quando hai dubbi sugli investimenti da fare in termini di marketing o di promozione aziendale. È fondamentale capire quali siano i benefici di una campagna inbound e, siccome, sono solita condividere con i miei prospect una carrellata di numeri e di statistiche, ho pensato di metterli insieme per te in questo articolo. Cominciamo!

Partiamo da un presupposto: fare marketing significa investire nella propria impresa. Sì, hai capito bene. Non si tratta di una spesa, ma di un vero e proprio investimento che nel lungo termine porterà benefici in termini di: 

  • Brand;
  • Affidabilità;
  • Nuove occasioni di vendita;
  • Creazione di una community di affezionati.

Fare inbound marketing significa scegliere di dare un boost alla propria azienda, puntando su una crescita lenta, ma continua. Ma perché dovresti scegliere di destinare del budget (e solo tu saprai quanto e in quanto tempo) a una campagna di inbound marketing o, più in generale, per la creazione dei contenuti da pubblicare sul tuo blog o sui tuoi social network?

Da sempre, mi piace essere chiara con i miei prospect e con i clienti. Cerco costantemente nuovi numeri, informazioni e dettagli utili per capire il potenziale del digital marketing. Cifre, statistiche e percentuali che ho raccolto in questa check-list.

Le 23 statistiche che ti aiuteranno a capire l’importanza di una campagna di inbound marketing

1. Circa il 64% dei marketer è attivo e propositivo per migliorare l’ottimizzazione del proprio sito affinché venga posizionato sui principali motori di ricerca e risulti facilmente consultabile dal proprio pubblico. Dopotutto Internet è il posto in cui noi, come utenti, cerchiamo risposte. Ecco, la tua impresa può essere una di queste. O meglio, dovrebbe!

2. A conferma di quanto ho appena asserito, devi tenere a mente un altro dato: il 49% degli utenti dichiara che usa Google per scoprire nuovi prodotti o per trovare soluzioni ai propri problemi;

3. Secondo uno studio del 2019 la ricerca online ha generato il 65% delle sessioni su siti ecommerce; il 33% è stato frutto della ricerca organica e il restante 32% dall’ADV (Statista).

4. Per le attività locali, devi sapere che il 60% degli utenti ha usato il proprio smartphone per contattare negozi, studi, ambulatori e così via cliccando sulla call-to-action “Chiama” presente sulla scheda Google dell’esercente. È quindi cruciale essere presenti su Google e, come abbiamo scritto spessissimo su queste pagine, per farlo, è fondamentale creare nuovi contenuti. A tal proposito, quindi, devi sapere che:

5. Il 78% delle aziende ha un team che conta da uno a tre content specialist; se non hai budget per destinare delle risorse interne, valuta di appoggiarti a un’agenzia esterna che possa aiutarti;

6. Già a inizio 2020, il 24% dei marketer pensava di aumentare l’investimento da dedicare alle campagne di marketing dei contenuti;

7. Secondo Semrush, nel 2019, il 77% delle aziende affermava di avere una propria content strategy su misura; di queste il 94% degli intervistati dichiarava di usare Facebook come mezzo per la distribuzione degli stessi contenuti;

8. Il 46% delle società ha destinato il 46% del budget pubblicitario alla content creation. Arriviamo quindi alle note dolenti. Spesso, infatti, ci troviamo di fronte a disastrose gestioni dei canali social, che molti marketer pensano di poter sottovalutare. I numeri invece ci dicono esattamente il contrario.

9. Ad aprile, nel 2020, oltre il 98% degli utenti Facebook assicurava di aver avuto accesso ai propri account social usando il proprio smartphone (Statista);

10. LinkedIn, ormai è chiaro a tutti, è la piattaforma più gettonata nel mercato B2B, superato solo da Facebook che comunque ha un ruolo abbastanza forte in ogni mercato;

11. Che dire di Instagram? Stando allo studio di HubSpot, il fratello di Facebook è il social che offre il secondo ROI più alto tra i marketer;

12. Solo nel 2018, Statista riporta, sono stati 3.7 milioni i brand che hanno sponsorizzato sui social i post di influencer coinvolti nei loro progetti;

 

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13. Il social listening continua a essere nel 2020 la tattica numero uno per comprendere il sentiment che il brand è in grado di generare;

14. Aumento del traffico, lead generation, creazione di una fan base fedele. Sono questi tre dei motivi più diffusi che spingono i marketer a impiegare i social network nelle loro strategie (Statista, 2019);

15. Si prevede che entro il 2023 gli utenti attivi sui social network saranno almeno 3.43 miliardi;

16. Post con immagini e contenuti visuali sono la tipologia di contenuto maggiormente condivisa con il fine di aumentare l’engagement.

A questo punto però ti starai chiedendo: perché fare tutto questo sforzo? Con quale obiettivo?

17. Il 49% dei brand ha riportato che acquisire nuovi clienti è il proprio obiettivo primario. Se sei tra questi, è grazie a internet che potrai posizionarti e quindi generare nuovi lead.

Come puoi però intrecciare delle relazioni proficue con questi contatti? Il metodo più usato è quello dell’e-mail marketing. Sì. La cara vecchia e-mail!

19. Il 35% dei marketer ha scelto di mandare dalle 3 alle 5 email per settimana ai propri clienti. Naturalmente, questo non significa che debba farlo anche tu nella stessa misura, ma sì, prendersi cura dei propri contatti è fondamentale;

20. Secondo uno studio di Campaign Monitor del 2019, su un campione di 1000 piccoli imprenditori, l’e-mail marketing è stato classificato al secondo posto tra le forme di marketing più efficaci per posizionare il brand nell’immaginario del pubblico;

21. Nel 2018 il 50% delle e-mail a scopo promozionale è stato aperto da dispositivo mobile;

22. Sempre sui mobile il 66% delle email viene consultato per un tempo medio di 8 secondi. Devi essere efficace e scegliere uno stile incisivo!

23. Circa il 25% delle persone che apre una e-mail da cellulare, la riaprirà ancora. Di questi il 70% lo farà ancora da cellulare, mentre il 30% consulterà lo stesso messaggio da un dispositivo diverso;

24. Delle persone che fanno marketing usando le e-mail, il 20% ha approfittato delle automazioni per le proprie campagne, ottimizzandone gli esiti.

A questo punto potrei andare avanti ancora per un po’, ma non vorrei riempirti la testa di altri numeri. Quello che mi chiedo però è: ci stai ancora pensando? Queste 23 sono solo le principali ragioni per cui investire in una campagna di digital marketing secondo la metodologia inbound che prevede, appunto, la creazione di contenuti di valore per i tuoi ipotetici clienti. In altre parole, l’inbound mira a farti diventare un punto di riferimento affidabile e fidato. Un faro nel mare.

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